Sunday, April 24, 2011


L'EREDITÀ DI SAI BABA
Gli Indiani - Le grandi personalità
Tra le cose che Satya Sai Baba non ha mai voluto materializzare vi è la domanda Chi gli succederà?

I sant'uomini, comprensibilmente, non dovrebbero avere un successore nel senso dinastico del termine; ma ci sono ragioni pratiche che richiedono invece che la questione venga chiarita urgentemente.



Nato a Puttaparthi, Andhra Pradesh, nel 1926 come Sathyanarayana Raju, il ragazzo annunciò a 14 anni di essere la reincarnazione di Sai Baba di Shirdi, un noto mistico indiano deceduto nel 1918 dopo una vita trascorsa in forte odore di santità, a cavallo tra Bhakti e Sufismo, e perciò venerato tanto da hindu quanto da musulmani.

Gli abiti arancioni di Satya Sai Baba significano Tyaag, rinuncia, e l'ampia corona di capelli afro sta ad indicare la sua aura senza troppe pretese: ma mentre a 86 anni lui ora lotta per la vita, attaccato ad un respiratore nell'ospedale da lui fondato a Puttaparthi, la questione della sua successione acquista notevole rilevanza, perchè capita che il suo Trust sia estremamente ricco. Oltre a gestire ospedali e scuole, la fondazione infatti conta non solo con innumerevoli proprietà in tutto il mondo, ma anche con un enorme ammontare di contanti; le stime più prudenti calcolano l'attuale valore complessivo dell'impero del guru in svariate centinaia di miliardi di Rupie: un risultato straordinario, anche se si considera che è stato ottenuto in ben 72 anni di carriera come uomo di Dio e grazie a una lunghissima lista di VIPs annoverati tra i suoi seguaci.

La maggior parte delle ricchezze del Trust provengono infatti dalle donazioni elargite da ricchi devoti di tutto il mondo, anche se qualcuno potrebbe immaginare che invece Sai Baba abbia solo desiderato e ottenuto che quelle ricchezze si materializzassero dal nulla, visto che dalla materializzazione in pubblico delle ceneri sacre o Vibuthi, passò presto a quella di orologi da polso, anelli e collane. I Razionalisti cercarono di sfidarlo, chiedendogli di materializzare dal nulla anche zucche e cetrioli, per esempio, ma la questione non lo interessò, anche se smise di materializzare orologi quando qualcuno gli fece notare che dal loro numero di serie si poteva desumere data di fabbricazione e provenienza, offrendo agli scettici spunto per qualche risata. Al loro posto passò allora a dispensare libri, perline e altri piccoli amuleti per la delizia dei suoi seguaci.

A suo giudizio, le ricchezze accumulate dal suo Trust possono essere considerate semplicemente come un ritorno degli investimenti: "Per me sono come una specie di biglietto da visita, per dimostrare alla gente come il mio amore viene ricambiato" disse una volta a Blitz, in una delle rare interviste concesse " Come può la scienza, legata a questioni fisiche e materiali, investigare fenomeni trascendentali che esulano dalle sue competenze, possibilità e comprensione? Zucche e cetrioli possono essere materializzati tanto facilmente quanto gli anelli e il resto. Ma si tratta di oggetti deperibili, mentre l'intera questione della materializzazione degli oggetti risiede nella loro permanenza." Giusto: e questo spiega anche perchè la questione della sua successione si pone.

Gli imitatori non sono mai riusciti a eguagliarlo ed altri ovviamente cercarono di smascherarlo: Abraham Kovoor, per esempio, girava l'India con una compagnia di maghi che replicavano le performances di Sai Baba. Altri presentarono una petizione in un tribunale affinchè venisse multato e poi tassato per l'estrazione dei beni in oro materializzatisi nelle sue mani. Altri ancora chiesero a gran voce come mai la Banca centrale indiana non utilizzasse la stessa tecnica per aumentare le proprie riserve auree. Ma tutto ciò non fece che accrescere la sua fama.

Nel 1992 circolò la voce che un cameraman della Doordarshan, la televisione pubblica indiana, fosse riuscito a filmare un assistente di Sai Baba mentre gli passava di nascosto gli oggetti che poi lui faceva materializzare dal nulla; ma la clip non venne mai trasmessa e nessuno si fece avanti nè per confermare nè per smentire la questione. I Razionalisti sospettarono che il filmato fosse stato fatto sparire grazie alle connessioni in alto del Guru. (La BBC, invece, nonostante i numerosi tentativi di stop, trasmise The Secret Swami, un documentario sui presunti lati oscuri di Swami, N.d.r.)



Già verso gli Anni 90, l'aura frisè del guru aveva acquisito una certa aria divina: " Io sono Dio" aveva cominciato a ripetere " Anche voi siete Dio. L'unica differenza tra me e voi è che mentre io ne sono conscio, voi ne siete totalmente inconsapevoli" e allora accadde l'inevitabile: dall'estero cominciò a giungere un numero sempre maggiore di seguaci entusiasti e ben forniti di contanti. Perchè il Trust non accetta nessun altro tipo di regalo che non sia denaro sonante, raccolto a nome di varie attività sociali. Il motivo, secondo alcuni, è per evitare il ripetersi dei casi nei quali il Trust era stato trascinato in tribunale da familiari ed eredi di coloro che avevano lasciato le loro proprietà al Guru.

Uno dei maggiori donatori del Trust di Sai Baba fu Isaac Trigrett, fondatore della catena Hard Rock Cafè. Sai Baba gli sarebbe ripetutamente apparso in sogno e l'avrebbe salvato da una malattia mortale, secondo la narrazione. In cambio, Tigrett vendette per 108 milioni di Dollari la sua catena di bar e donò al Trust l'intero ammontare nel 1991, denaro col quale venne fondato l'ospedale di Puttaparthi, che cura gratuitamente i pazienti e dove opera esclusivamente personale devoto al guru. Oggi anche Bangalore e Rajkot contano con analoghe strutture sanitarie possedute dal Trust. Un'altra lodevole iniziativa finanziata nel 1996 fu la costruzione della rete idrica nel distretto di Anantpur, fornendo così, oltre che a Puttaparthi, l'acqua corrente ad altri 750 villaggi. Ma ha anche finanziato la ristrutturazione di un canale che porta l'acqua del fiume Krishna a Chennai, cosa che valse l'entusiastica gratitudine dei politici di massimo livello del Tamil Nadu, presenti infatti in pompa magna l'anno scorso ai festeggiamenti per l'85esimo compleanno di Sai Baba.

Sono circa 30 milioni i devoti di Sai Baba nel mondo e solo in India esistono 25mila sale di preghiera a lui dedicate, nonostante i numerosi scandali che l'hanno colpito: nel 1993 per esempio ci furono 6 morti nel suo quartier generale, 2 accoltellati e 4 uccisi dalle guardie, in quella che si rivelò poi essere stata una rissa tra devoti in competizione fra loro per una maggior vicinanza spirituale col guru. O nel 2001, quando fu accusato di pedofilia ma venne difeso pubblicamente e per iscritto dall'allora primo ministro indiano Vajpayee.

Ora c'è un impero da gestire e il suo punto di riferimento giace in un letto; così lo Stato dell'Andhra Pradesh ha - per dare un'idea della rilevanza della questione - sospeso per ora qualsiasi registrazione di proprietà nel distretto di Anantpur, per disinnescare l'ipotetico accaparramento di beni che potrebbe avvenire se Sai Baba morisse all'improvviso.

" Sathya Sai Baba non ha nominato un successore" dice un politico locale "Il suo è uno strano caso di Dio Vivente, perchè la sua fondazione non è come un ordine religioso, 'Math', dove lo Swamiji in carica nomina un discepolo più giovane come successore... I poteri di Sai Baba non possono essere ereditati, solo la sua eredità può esserlo."

Dei fiduciari del Trust fa parte un solo parente di Sai Baba, il nipote 39enne RJ Ratnakar Raju. Potrebbe essere lui a rivendicarne l'eredità materiale. Ma molti tra gli altri fiduciari, e devoti, indicano invece come erede K Chakravarthi, seguace sin dal 1975, dal 1981 al servizo della fondazione e da sempre vicinissimo al guru. Comunque vada, si tratta di un'eredità davvero notevole: basta una passeggiata a Puttaparthi per rendersi conto che l'intera economia della città gravita attorno a Sai Baba e che persino il comune saluto è Sai Ram, da queste parti. Naturalmente è considerato davvero di cattivo auspicio menzionare anche solo la possibilità della morte di Sai Baba ma comunque, se dovesse farcela, il merito andrebbe alla divinità locale Sathyamma, il cui idolo è stato recentemente restaurato e reinsediato. Aveva perso una mano, qualche mese fa, motivo per il quale era stata immersa in un lago a scopo purificatorio e la faccenda viene qui ora interpretata come la causa della crisi di salute di Sai Baba che, originariamente, ne porta il nome nel suo proprio.

Inutile dire che Sai Baba non si è mai minimamente increspato di fronte all'idea della sua morte: proclamò tempo addietro che sarebbe vissuto fino all'età di 96 anni e che poi si sarebbe reincarnato in Karnataka, a Mandya, nel corpo di Prema Sai: una donna, dunque. C'è tempo, pensano i suoi devoti, ma ce n'è abbastanza anche perchè qualche ragazza intraprendente del Karnataka nel mentre si organizzi.

La questione della successione di Sai Baba, insomma, è ben lungi dall'essere chiarita.





Liberamente tratto e tradotto da Open Magazine

Fonte: www.lettera43.it

L'Oro di Sai Baba - Lettera 43

P.s.: l'articolo originale è stato pubblicato il 23-04-20011 e il giorno dopo cancellato dal sito, in concomitanza della notizia della morte del Guru.

http://www.repubblica.it/esteri/2011/04/24/news/india_morto_sai_baba-15331028/?ref=HRER2-1

Ovviamente alla morte del "Divino" tutti si affannano per la sua Divinazione e tutte le ombre oscure, torbide e segrete di una vita piena di episodi discutibili e mai chiariti, vengono improvvisamente dimenticate, inchieste e processi mai iniziati, testimoni intimiditi, abusi sugli adepti, fondi neri, Mercedes di lusso, Rolls Royce d'epoca, ville nascoste alla vista piene di Giovani e belle "Discepole..." Tangenti a funzionari amministrativi e giudici, e molti altri episodi che verranno lasciati cadere nell'oblio della "Fede".

Thursday, February 17, 2011

Voglio ammazzare Berlusconi

Fonte: Punto Informatico

Articolo originale censurato dalla Polizia Postale



Voglio ammazzare Berlusconi

4 febbraio 2011 12:10
Valeria Rossi
Il Blog di Valeria Rossi, Italia, Opinioni, Satira


BLOG di VALERIA ROSSI – Non ho mai, MAI desiderato in vita mia la morte di nessun essere umano. Giuro. Neanche di quelli che mi avevano fatto i peggiori torti. Il massimo accidente che ho tirato a qualcuno è stato “ti venisse mal di pancia”.
Oggi, però, mi accordo di desiderare, dal profondo del cuore, la morte di Silvio Berlusconi.
Non solo: mi sento proprio disposta ad andarlo a far fuori personalmente.
Ma mi sento in colpa, per questi pensieri? Mi sento parte del “partito dell’odio”?
Nah. Neanche un po’.
Perché finalmente mi si è accesa la lampadina. Ho visto la luce. Ho capito la verità.
Non ci si può sentire in colpa desiderando che Berlusconi muoia, perché quello NON è un essere umano.

Dopo gli ultimi avvenimenti, compresi quelli di ieri (che Di Pietro ha definito un vero e proprio “golpe”, e che se non lo sono ci picchiano vicino), ho capito finalmente che il premier non è un industriale, né un politico (vabbe’, quel dubbio lì non mi ha mai sfiorato), né un delinquente o un mafioso: è un alieno dotato di formidabili poteri ipnotici.

Ha ipnotizzato una (grossa) fetta di italiani ed è solo per questo che è ancora lì, sempre lì, immutabilmente lì.
Di sicuro ha ipnotizzato Napolitano (che già l’aria un po’ predisposta ce l’aveva, diciamolo), che non si decide a sciogliere le camere e continua ad invocare improponibili dialoghi e impossibili rasserenamenti “per il bene del Paese”, quando è palese, evidente, lampante che il Paese è bloccato – e bloccato resterà – dalle ennesime vicende giudiziario-sessuali dell’ ET.
Ha ipnotizzato deputati e senatori che, anziché fuggire ululando sulla collina come dovrebbe fare qualsiasi persona normale di fronte al degrado morale in cui si sono ritrovati invischiati, si stringono intorno a lui, anzi tornano a lui anche dopo essersene allontanati.
Eddai, su: è mai possibile che una persona normale che aveva fatto scelte politiche diverse, che aveva preso le distanze da quello che in molti credevamo essere “solo” malato di mente (ma ora sappiamo che ha una mente aliena, quindi per forza ragiona in modo diverso dal nostro!), torni sui suoi passi PROPRIO quando ‘sto tizio si fa beccare con la manacce zozze sotto la gonna di una minorenne? No, non c’è spiegazione che tenga: né denaro, né promesse di posti o di cadreghini, suvvia: il normale membro di una società civile DEVE avere dei limiti. Anche all’avidità.
Quindi si tratta per forza di ipnosi.

La stessa che ha utilizzato probabilmente con le ragazze… perché, dai: una puoi anche trovarla, che per un posto in qualche Regione o Provincia si abbassi ad intrattenere sessualmente un viscido vecchio “dal culo flaccido” (che poi, vedete? Appena si allontanano un po’ dall’influsso alieno, le ragazze al telefono si rendono anche conto di quello che stanno facendo. Sono in preda ai dubbi): ma quindici? Venti? Cinquanta?
E’ ipnosi, ipnosi. Non c’è storia.
Non capisco come non me ne sia resa conto prima: forse, un pochino, l’influsso malefico aveva raggiunto anche me.

Ora, uno potrebbe dire: “Vabbe’. Ha ipnotizzato tutti, su questo non ci piove. Ma non potrebbe essere semplicemente un bravo ipnotizzatore umano?”
Eh, no! Non può.
Primo, perché l’ha ammesso lui stesso, in conferenza stampa. Ha detto: “Sono il recordman dei processi in Italia, nel mondo ed anche delle creature che abitano gli altri Pianeti“. Testuale.
Secondo: ricordate l’attentato? La statuina del Duomo, i denti rotti, la faccia tutta spetasciata?
Ma vi pare che un umano sarebbe potuto apparire in pubblico, pochi giorni dopo, senza neanche una cicatricina piccola così?!?
Quella è stata rigenerazione spontanea: oppure l’intervento di una scienza misteriosa che noi non riusciamo neppure a capire.
Niente a che vedere con il povero, buon, vecchio pianeta Terra.

Pertanto, Berlusconi va fatto fuori. Non “politicamente”, come ho sempre sostenuto quando pensavo che fosse un uomo, ma proprio fisicamente.
E siccome temo che molti, troppi italiani siano obnubilati dai suoi poteri, vorrei proprio pensarci io, in prima persona, a farlo fuori: certa che non verrei mai condannata per questo, ma insignita di altissime onorificenze (anche da quelli che finalmente, liberati dall’influsso, capirebbero di essere stati soggiogati da una forza aliena e si sentirebbero finalmente liberi, grazie a me).
Un’ EROINA, sarei. Mica baubaumiciomicio.

Solo che ho un po’ di problemi: come raggiungerlo, prima di tutto… perché avendo solo una ventina d’anni meno di lui, ed essendo quindi una vecchia babbiona, non verrei mai accolta alle serate di Arcore.
Come giornalista non posso neanche arrivargli vicino, perché si sa che sono comunista, quindi mi spara prima lui.
Devo pensarci. Si accettano suggerimenti.

E poi devo risolvere il secondo problema: come ammazzarlo, proprio tecnicamente.
Perché se quella del Duomo è stata rigenerazione spontanea, so’ cavoli amari: rischia di essere immortale o quasi.
Gli spari? Si autoguarisce. Lo avveleni? Va a sape’: magari l’arsenico, sul suo pianeta, lo vendono ai bar come la Ceres. Arma bianca? Eh… bisogna arrivargli vicino-vicino, c’è il rischio che finisca ipnotizzata anch’io. C’è il rischio che mi convinca a dargli un bacio in bocca, anziché pugnalarlo: così, invece di ammazzare lui, mi suicido io.

So’ problemi, eh. Bisogna studiarlo bene, ‘sto piano.
Ma prima bisognerebbe sciogliere il nodo principale: è lui che sa guarirsi da solo, oppure ci sono altri alieni sulla Terra, pronti a correre in suo aiuto e a resuscitarlo ogni volta che serve?
E nel caso, CHI li guida?
Qualche sospetto ce l’ho: La Russa, per esempio, sembrerebbe proprio uno che a prendere sembianze umane ci ha provato, ma non è che la cosa gli sia riuscita benissimo.
E di Brunetta, ne vogliamo parlare?
Potrebbe essere che ‘sta razza aliena sia molto più piccola di quella umana…e che allungarla sia un procedimento complesso: quindi quello che doveva apparire più spesso in pubblico l’hanno stirato un po’ (ma neanche poi tanto), e l’altro per niente. Gli hanno fabbricato sembianze più o meno umane, ma per il resto l’hanno lasciato com’era.
Ah, poi potrebbe essere anche una donna: tipo, che so, la Santanchè. Che, diciamolo, sembra proprio di plastica: tranne che per le mani. Quelle sono riuscite benissimo, sembrano proprio umane: forse è per quello che fa vedere le dita in continuazione.

Insomma, non è facile. Bisogna studiare, programmare, capire bene come affrontare il nemico.
Ci vorrà magari un po’ di tempo, ma io mi ci metto subito: e per favore, datemi un po’ una mano anche voi. Voi che avete uno scudo mentale, dico, e che non siete rimasti del tutto soggiogati.
Specialmente voi che abitate ad Arcore e dintorni…tanto per cominciare, guardatevi un po’ in giro.
E fatemi un po’ sapere se per caso vedete un’astronave.




Informazioni sull'autore


Savonese, annata ‘53, giornalista e scrittrice, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, è tornata a Savona dopo molti anni di assenza: l’emozione di aver ritrovato le proprie radici l’ha spinta ad iniziare l’avventura di “Savona & Ponente”.

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10 Commenti

red baron scrive:
4 febbraio 2011 alle 13:43
occhio che ti prendono sul serio… no, non sul fatto che vuoi ucciderlo, su quello che sono degli alieni!

Replica
Q scrive:
4 febbraio 2011 alle 16:20
Ad Arcore e dintorni pensi che conoscano il tuo spazio web?
Se lo credi ti sovrastimi.

Replica
Valeria scrive:
4 febbraio 2011 alle 16:21
@Q: dimmi che non parlavi seriamente. Ti prego.

Replica
Alessandro Milano scrive:
9 febbraio 2011 alle 20:09
Sei come le BR

Replica
loschi maurizio scrive:
4 febbraio 2011 alle 19:00
un sistema ci sarebbe, dove viene applicato funziona sempre ed il risultato è quindi garantito, e non ritengo di scoprire l’acqua calda, basta spostare il tiro e cominciare a chiederci perchè un individuo così sputtanato, inquisito, ormai vittima delle sue stesse paranoie, continui a rappresentare l’Italia.
Non sarà che non lo facciamo cadere perchè non sappiamo con chi sostituirlo?
Non sarà che l’alternativa (la cosiddetta sinistra)è così impregnata di berlusconismo e berlusconisti che forse è meglio se il nemico lo abbiamo di fronte invece che alle spalle?
Non sarà che prima è meglio se ricostruiamo una partecipazione di massa alla vita del paese per impedire che cambino i suonatori ma solo per suonare la stessa musica?
Ecco, una volta risolti questi dubbi di Berlusconi non resterà che un incredulo ricordo: come abbiamo fatto a lasciarlo governare così a lungo?

Replica
Valeria scrive:
4 febbraio 2011 alle 20:16
@Loschi Maurizio: risposta non seria: continua a rappresentare l’Italia perché è un alieno ipnotizzatore!
Risposta seria: non è vero che sappiamo con chi sostituirlo. Le alternative sono millemila, anche perché CHIUNQUE AL MONDO non potrebbe fare peggio di così. Se eleggessimo il mio gatto, sempre meglio di lui sarebbe (se non altro è castrato, quindi da quel lato lì staremmo già più tranquilli).
Solo che cerchiamo a tutti i costi il Messia.
La figura altrettanto carismatica, temendo che un normale politico onesto e serio non basti.
Ci rendiamo conto che se denaro e potere (di probabile provenienza mafiosa, tra le altre cose) hanno reso “carismatica” una figura che, spogliata dei suoi soldi, diventerebbe davvero una nullità, un vecchio tappo dal culo flaccido, allora c’è assolutamente bisogno di un’altra immagine forte, altrettanto ricca e potente… che a sinistra, per ovvi motivi, non c’è: e non c’è neanche a destra, se vogliamo un politico onesto e serio, perché le persone oneste e serie NON diventano ricche e potenti.
Gli italiani sono divisi in due branche: quelli che ammirano e/o invidiano Berlusconi e quelli che si disgustano, rosicano, sperano davvero, al di là di scherzi e satira, che gli prenda un coccolone e che il buon dio se lo porti altrove. Su questi ultimi fanno presa le illusioni di “leader alternativi” possibilmente populisti (vedi Grillo, vedi Di Pietro), persone di cui non si sta tanto a sentire cosa dicono, ma COME lo dicono. Non per niente Di Pietro passa per uno “di sinistra” (ma dove? ma quando?), solo perché le canta a Berlusconi in modo forse sgrammaticato, ma “di pancia”, capace di far pensare alla gente “dai, che abbiamo trovato uno che urla più forte e forse vince”.
Se però vai a cercare i contenuti… oltre l’antiberlusconismo, in IdV , non è che non trovi niente: trovi fin troppo. Di tutto e di più. Idee di destra, di sinistra, ambientaliste, antiambientaliste, per il sociale, per il privato. Se ne accorge qualcuno? Ben pochi.
Grillo è ancora un caso diverso: pure lui strilla, pure lui ogni tanto spara qualche cazzata, però si pone “al di sopra” di destra e sinistra e gli schifati credono, di nuovo, di aver trovato il Messia. Invece a me è proprio questo, che preoccupa: perché “destra e sinistra” saranno anche superate come si dice, ma lo sono proprio a causa del berlusconismo. E’ stato LUI che ha voluto far sparire qualsiasi valore ideologico (tranne quello del denaro e della gnocca, ovviamente) per appiattire tutti i possibili avversari. Per questo chiunque mi parli di stare “al di sopra” di destra, centro e sinistra dovrebbe darmi anche una terza alternativa. Che ne so, costruiamo il “sopra”: ma costruiamolo su una filosofia, su delle basi storiche, culturali, ideologiche. Non alla cazzo di cane, affrontando soltanto gli argomenti che scottano in questo momento. Perché se non hai una base “storica”, una linea comune, poi va a finire che ti scanni: sempre e comunque. E’ facile mettere insieme un milione di persone che urlano “fuori i pregiudicati dal Parlamento”.
Ecchecazzo, dovresti mettere insieme 60 milioni di persone che la pensano così, non uno solo.
Ma poi? Poi, se devi governare, non puoi trovarti con gente che era tutta d’accordissimo su alcuni punti (tipo quelli della carta di Firenze), ma che poi si ritrova ad affrontarne altre mille diversi… e non sai più come la pensa, perché quegli argomenti lì nel programma non sono stati toccati.
Ecco perché a me terrorizzano i leader, i personaggi carismatici e tutto il cucuzzaro: perché rischiano di essere dei nuovi berlusconi, magari di sinistra o di “sopra”.
Quello che servirebbe davvero, a mio avviso, è una massa di persone unite da valori comuni, ma proprio storicamente comuni, che sapessero già perfettamente di avere alle spalle un background sul quale non ci si devono aspettare sorprese: per me, ovviamente, quelli giusti sono i valori della sinistra (laicità, uguaglianza, diritti umani ecc. ecc.), per altri potrebbero essere valori di destra (ma quelli VERI: tipo la cristianità, l’amor patrio, la meritocrazia… che assurdamente ERA un valore di destra, poi seppellito dal nepotismo e dal clientelismo tipici della mentalità capitalistica).
Servirebbero, comunque, partiti-gruppi-movimenti, chiamali come ti pare, legati da un programma storicamente e culturalmente unitario, e non da una “faccia”, da un leader, da uno che “morto lui, muore tutto”.
Berlusconi è ancora lì perché il cosiddetto centrodestra e il cosiddetto centrosinistra sono, in realtà, sue appendici: non saprebbero dove sbattere la testa, senza di lui. E siccome fra tutti e due hanno in mano l’intero panorama dei media, da cui la gente beve spesso ciecamente e senza alcuno spirito critico (sia di qua che di là), ecco che hanno il gioco facile nel mantenere tutto così com’è.
Però la sinistra VERA (e anche la destra VERA, per quanto mi faccia raccapriccio l’idea che possa governare) non è che non esistano; e non è che non possano rappresentare un’alternativa alla casta.
E’ che si perdono a cercare la “faccia” giusta, anziché presentare i “programmi” giusti.
E in questo modo, visto che di facce che ambiscono a diventare il leader di turno ce ne sono fin troppe, continuano a scannarsi tra loro, facendo il gioco della casta stessa.
Che resta sempre, sempre, SEMPRE lì.

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Alessandro Milano scrive:
9 febbraio 2011 alle 20:08
VERGOGNA

Replica
juan scrive:
5 febbraio 2011 alle 10:02
berlusconi governa perche’ tanti deficenti lo votano …e basta!! lui rappresenta la parte piu’ marcia dell italia e , come una volta la DC, sembra che nessuno lo voti e poi vince sempre ..questo e’ un paese in declino basato sulla MIGNOTTOCRAZIA , sulle tangentie sull opportunismo spietato ..il premier rappresenta quello che siamo …UNO SCHIFO !! e quindi ce lo terremo per altri 20 anni continuando a farci prendere in giro da tutto il mondo

Replica
red baron scrive:
5 febbraio 2011 alle 13:24
titolone del giornale di oggi: vogliono ammazzare berlusconi. o hanno letto il blog di Valeria o ieri sono usciti migliaia di articoli così!!!

Replica
Valeria scrive:
5 febbraio 2011 alle 13:40
@Red Baron: uff… credevo di aver scritto una cosa scema, sì, ma almeno originale

Wednesday, February 16, 2011

Lettera 7
Caro Dago, sono una studentessa di medicina di Padova, in regola con gli esami.
Dall'anno scorso a quest'anno, senza alcun preavviso, le tasse universitarie mi sono aumentate di quasi 600 euro.
Come me, anche tutti i miei amici e compagni di corso hanno avuto la piacevole sopresa di vedere le proprie tasse universitarie lievitare, ovviamente chi più chi meno in base alla facoltà di iscrizione, al reddito, al merito, etc, ma comunque siamo rimasti tutti basiti.
...Stiamo pensando seriamente di organizzare un pulmino collettivo e di andare tutti in trasferta ad Arcore a vendere il culo...ciao e grazie per l'attenzione,
Asia


Fonte: Dagospia

Luca e Paolo Sanremo 2011 -TI SPUTTANERO' -

Friday, January 21, 2011

Bunga Bunga in Berlusconistan




Siamo arrivati alla fine di un'epoca? Oppure si può scavare ancora per raggiungere il fondo del baratro melmoso e fetido di una situazione di cui sarebbe bene prendere coscienza; per chi ancora ne dubitasse... non è altro che l'espressione di una Cultura, un'emanazione di un Paese che trova nell'oblio di ogni valore la propria apoteosi, sublimando i bassi istinti ed elevandoli a simbolo archetipo che ne rappresenta il culmine ma anche il desiderio non più nascosto dei comuni "mortali". Ed è sfruttando questo Simbolo che il Grande Malfattore rimane al timone, osannato a più non posso, mentre si diletta con l'ambrosia degli dei davanti ad una corte servile e famelica il cui unico scopo è dilettare il tiranno per continuare indisturbati a salassare e nutrirsi di sangue caldo, fresco di mungitura. Tenere il gregge in formazione da parata militare permette di mantenere il paraocchi televisivo come antidoto al libero pensiero, e non bisogna essere comunisti, fascisti, radicali o di centro per rendersi conto di quello che tutto il mondo Non ci invidia. ITALIANI! Buonanotte e sogni d'oro che chi dorme non piglia pesci ma chi si sveglia lo prende nel BUNGA!

Tuesday, December 7, 2010

Cablegate



Il “criminale” Assange ci sfida ad essere noi stessi

L’arresto di Julian Assange è un banco di prova per i paesi coinvolti, che poi sono quelli dell’occidente democratico: gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Svezia. Paesi che, con giusta ragione, vantano una storia che sta dalla parte dello stato di diritto. Almeno un po’ più che le varie Russia, Cina, Iran (e di certo più dell’Italia, almeno in prospettiva storica).

Eppure, fin dall’inizio di questa caccia all’uomo, c’è stato un silenzio complice di media, leader e partiti politici, intellettuali. Anche dei più libertari, anche di quelli con lo sciopero della fame sempre pronto. Una soddisfazione non detta, che non si fa dichiarazione. Tutti d’accordo che il pirata salga sulla “forca”. Tutti a tirare un sospiro di sollievo che si chiuda il rubinetto del “bullshit” e che si torni a un bel clima di indiscrezioni reciproche, veicolate dai siti di gossip comunemente riconosciuti e segretamente da tutti finanziati e
nelle mani delle macchine del fango riconosciute e di rito accettato (pensateci, Wikileaks, all’improvviso e per qualche giorno, ce ne ha liberato. Assange è il disintermediatore della macchina del fango. Se il segreto non è più tale, è il fango stesso che si secca alla luce benefica della trasparenza, dove esistono responsabili, non perseguitati e persecutori).

Fa tanta paura il pirata ugalitario che non ha riguardi per nessuno, da farci concordare tutti con l’idea che, insomma, questo qui prima lo mettiamo a tacere e meglio è? Sì, è un banco di prova questo arresto di Julian Assange: nel momento in cui l’occidente delle democrazie e dello stato di diritto si trova di fronte ad una trasgressione del tutto nuova, che propone una rivoluzione del concetto di informazione. Questo “criminale” ci sfida ad essere ciò che diciamo di essere.

E il suo lavoro dovrà essere trattato secondo i principi della libertà di espressione: non con il terrorismo informatico di stato su base planetaria, cui si è dato libera strada in questi ultimi giorni. Altrimenti, alla fine di tutta questa vicenda, cosa differenzierà l’America dalla Russia? L’Inghilterra dalla Cina o dall’Iran? E’ così estraneo alla storia delle democrazie che il cambiamento arrivi attraverso movimenti e pratiche che si presentano all’inizio come strappo e delitto? Rosa Parks non violava la legge? Gandhi non era un criminale per la giustizia inglese?

Dobbiamo davvero credere alla fola dell’accusa per stupro e quindi accettare un’estradizione che alla fine porterà Assange in mano agli “intervistatori” specializzati della Cia, ai “riprogrammatori”, ai tormentatori di stato? E Wikileaks è solo una questione di pirateria o questo caso parla del nostro futuro democratico?

L’occidente avrebbe dovuto finanziare Assange, perché creasse reti simili in Russia, Cina, Iran, veri e propri nuclei di resistenza e di sovvertimento civile delle dittature sulla base delle armi di informazione di massa. Altro che imitare gli stati canaglia dove i giornalisti sono uccisi e i blogger incarcerati.

Una parola a parte per le aziende “internet”, come Amazon, Paypal ed altre che in questi giorni hanno contribuito a stringere la morsa attorno a Wikileaks. Gli utenti della rete dovrebbero fare un pensiero, su quanto meritino ancora, queste organizzazioni, la fiducia di noi consumatori e delle nostre carte di credito.

Sono domande improponibili per chi perlomeno “non impedisce” che nel suo paese i giornalisti vengano ammazzati appena toccano il potere, per chi ha inventato il più grande sistema di filtri e delazioni di massa o per chi semplicemente tratta una manifestazione di studenti come un esercito d’invasione. Incomprensibile anche per i loro amici, alleati, gentili ospiti da questa parte del mondo. Incomprensibili anche per i ministri che delirano di “11 settembre” della diplomazia, tradendo con un lapsus retorico quello che hanno in mente per gli autori delle rivelazioni. Ma sono questi principi l’abc delle democrazie e della libertà che diciamo di rappresentare.

La lama di rasoio sulla quale i governi occidentali si muovono da quando, nei primi anni ‘90, internet è diventata piattaforma dello scambio di massa di informazione e esperienza, oggi ci appare in tutta la sua pericolosità: qui, oggi, possiamo evitare, in nome della sicurezza, di ricorrere a legislazioni repressive, censure, filtri schedature – con questa spazzatura legislativa tutti i governi occidentali civettano da anni e dopo Assange si sentiranno autorizzati a proporcela come unica via per salvare il mondo, cioè loro stessi, dalla disintermediazione delle loro macchine del fango proprietarie.

http://zambardino.blogautore.repubblica.it/2010/12/07/la-sfida-di-assange-alloccidente-ci-credi-nella-liberta/?ref=HRER3-1

Assange, la strada per l'estradizione



Assange, la strada per l'estradizione
La giustizia britannica ha negato al founder la possibilità di essere rilasciato su cauzione dopo l'arresto. I possibili scenari sul suo trasferimento dalla Svezia agli Stati Uniti. Visa e Mastercard tagliano i ponti finanziari verso il sito
Roma - Julian Paul Assange rimarrà in carcere, almeno fino alla sua prossima apparizione al cospetto della giustizia britannica. A stabilirlo è stato il togato Howard Riddle, che ha negato al founder di Wikileaks la possibilità di essere rilasciato su cauzione. Il trentanovenne di origini australiane resterà così in cella fino al prossimo 14 dicembre, dato uno stile di vita fortemente votato al nomadismo.

Come sottolineato dallo stesso giudice Riddle, ci sarebbero fondati motivi per ritenere che Assange possa non ripresentarsi più in aula, di fatto sfuggendo all'iter processuale che potrebbe concludersi con la sua estradizione in terra svedese. Il founder di Wikileaks si è consegnato questa mattina alla polizia di Londra, arrestato "su appuntamento" dopo l'accusa di molestie sessuali e stupro da parte delle autorità di Svezia.

La strada per l'estradizione.
In seguito alle formalità di rito, Julian Assange è tornato a respingere qualsiasi accusa nei suoi confronti, negando il suo consenso all'estradizione in terra svedese. Il team legale del founder ha sottolineato come le stesse autorità di Svezia non abbiano fornito dettagli sufficienti a dimostrare la sua effettiva colpevolezza. Il timore è che Assange possa venir privato dei suoi diritti e sottoposto ad un processo non affatto equo.

Stando ai tempi standard delle procedure dibattimentali britanniche, il founder di Wikileaks dovrebbe presentarsi per una full hearing entro 21 giorni dall'arresto. Qualora venga estradato in Svezia, Assange rischierebbe successivamente un nuovo trasferimento in terra statunitense. Dal 1960 Stati Uniti e Svezia fanno valere un trattato di cooperazione in casi come quello di Assange.

Alcuni ostacoli potrebbero però rallentare - se non bloccare - l'iter. Il trattato tra i due paesi non prevede infatti reati come quelli indicati dalle autorità a stelle e strisce, che hanno accusato Assange di violazione dell'Espionage Act e dunque di aver attentato alla sicurezza nazionale. Un secondo impedimento potrebbe essere causato dal fatto che le attività del founder di Wikileaks siano avvenute al di fuori del territorio statunitense.

E qui potrebbe profilarsi all'orizzonte un caso molto simile a quello che aveva coinvolto l'hacker Gary McKinnon, reo di essersi intrufolato nei sistemi informatici statunitensi. Come McKinnon, Assange potrebbe ricadere in qualche modo tra le grinfie della giurisdizione a stelle e strisce. I legali del founder hanno già sottolineato come tutto questo abbia a che fare con oscure trame politiche e non con le reali accuse mosse nei confronti del loro assistito.

Finanziamenti bloccati.
Ieri a muoversi sono state le autorità svizzere, che hanno bloccato un conto postale in precedenza aperto da Assange. Ufficialmente, il founder avrebbe fornito false generalità. Le società statunitensi Visa e MasterCard hanno poi provveduto a bloccare qualsiasi trasferimento di denaro verso il sito delle spifferate, in attesa di ulteriori sviluppi nelle indagini.

"Posso usare una carta Visa o Mastercard per il pagamento di pornografia e per supportare i fanatici anti-aborto - ha commentato Jeff Jarvis sul suo blog - per supportare i bigotti omofobici della Proposition 8 e il Klu Klux Klan. Ma non posso usarle per supportare Wikileaks, la trasparenza, il Primo Emendamento e la vera riforma di governo".

Tra blocchi e apparizioni di massa.
Le autorità della Tunisia hanno annunciato il blocco del sito Wikileaks e di tutte quelle fonti alternative relative alle rivelazioni riguardanti il paese africano. Per tutta risposta, gli attivisti di Nawaat.org hanno aperto un sito chiamato Tunileaks - versione locale del sito delle spifferate - già inserito dal governo di Tunisi in una speciale blacklist di siti anti-governativi.

Nel frattempo, lo stesso Assange ha annunciato via Twitter la nascita di più di 300 mirror site di Wikileaks. Calchi perfetti del sito delle spifferate, che dovrebbero impedire il blocco delle pubblicazioni in caso di ulteriori attacchi verso il sito madre. Il team di Wikileaks ha sottolineato come le attività continueranno nonostante il recente arresto di Assange.

"Le società democratiche hanno bisogno di mezzi d'informazione forti, e Wikileaks è uno di questi - si può leggere in un articolo scritto da Assange e pubblicato su The Australian - Essi contribuiscono a far sì che i governi rimangano onesti. Wikileaks ha rivelato alcune scomode verità sulle guerre in Iraq e in Afghanistan e ha divulgato per primo le notizie sulla corruzione delle grandi multinazionali".

"Esistono guerre giuste - ha continuato Assange - C'è chi ha detto che io sono contro la guerra. Per la cronaca, non è così. A volte le nazioni devono andare in guerra, e di guerre giuste ce ne sono. Ma niente è più sbagliato di un governo che mente ai suoi cittadini su quelle guerre e poi chiede agli stessi cittadini di rischiare la propria vita e le proprie tasse per quelle menzogne. Se una guerra è giustificata, allora che si dica la verità, e i cittadini decideranno se appoggiarla".

Mauro Vecchio

fonte: http://punto-informatico.it/3052284/PI/News/assange-strada-estradizione.aspx

Wikileaks: De Kerckhove: ''Assange, l'artista del web'' (6 dicembre 2010)

Thursday, October 7, 2010


Il Decalogo della strategia della Manipolazione attraverso i Mass Media.


Noam Chomsky


1 – La strategia della distrazione.

L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).

2 – Creare il problema e poi offrire la soluzione.

Questo metodo è anche chiamato “problema – reazione – soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

3 – La strategia della gradualità.

Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.

4 – La strategia del differire.

Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.

5 – Rivolgersi alla gente come a dei bambini.

La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziosi per guerre tranquille”).

6 – Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione.

Sfruttare l’emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell’analisi razionale e, infine, del senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….

7 – Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità.

Far sì che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori” (vedi “Armi silenziosi per guerre tranquille”).

8 – Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità.

Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti…

9 – Rafforzare il senso di colpa.

Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di depressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!

10 – Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca.

Negli ultimi 50’anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.

Noam Chomsky

http://www.chomsky.info/

Thursday, March 11, 2010

Berlusconi Contestato alla conferenza stampa sul Pasticcio liste pdl. La Russa strattona giornalista indipendente. Video di Milioni al tribunale di roma che sfoglia le liste e tafferuglio nei corridoi del tribunale, 10 -03- 2010.

Tuesday, March 9, 2010

GIORGIO NAPOLITANO EURODEPUTATO TALLONATO DALLA TV TEDESCA SUI RIMBORSI SPESE [MAI VISTO IN ITALIA]

Non vedo niente di strano...
Ma la solita abitudine di mangiare a sbafo alle spalle di chi le Tasse ed i Tributi è obbligato a pagarli per forza senza "rimborsi".
La CASTA non si smentisce mai...
Come la "nobiltà" all'epoca del Diritto Divino dei Re, la classe dominante di oggi perpetua antichi costumi nel totale asservimento della plebe, la quale ancora oggi preferisce il giogo come sua uniforme di gala.
Il vertice della piramide dà l'esempio...

Sunday, March 7, 2010

LRAD Flying Drone - Sonic Weapon for a New World Order. Climate Gate. Drone surveillance.

In questo video ho cercato di realizzare qualche semplice animazione con after effects.
LRAD, basta una ricerca sulla rete per documentarsi su cosa sia e come viene impiegato.
Climate change/gate... L'ennesima bufala ad uso e consumo delle masse, caldo si caldo no... Green economy /oil economy?