Wednesday, October 1, 2008

Fonte: LaRepubblica.it
Affari&Finanza
Banche, guerra al contante
punti premio a chi non lo usa


28 novembre 2006
Articolo di Barbara Ardù

Abi: sconti a chi paga con moneta di plastica anche per piccole spese. Il 70% degli italiani possiede il bancomat ma il 90% delle transazioni è in banconote.

GUBBIO - Guerra al contante. La dichiarano le banche italiane che vogliono far piazza pulita delle banconote, sfatare l’illusione che diano più sicurezza. Chiarire una volta per tutte che pagare con il bancomat non costa nulla. Perché così va il mondo e indietro non si può tornare: tra qualche anno nella Ue ci sarà un unico mercato dei pagamenti, dove il contante avrà vita dura.

Al fianco hanno parecchi alleati: il fisco, (il vice ministro Visco sogna un Paese dove le transazioni economiche siano tutte tracciabili); gli stessi italiani (7 su 10 hanno un bancomat, 4 su 10 una carta di credito) e infine il governo, che sull’idea di installare i Pos (la macchinetta dove si passa il bancomat) negli uffici pubblici è pronto a collaborare. Qualche nemico sulla strada dell’innovazione c’è.
La guerra al contante trascina nel baratro tutti quei lavori che garantiscono la circolazione delle banconote, un po’ come accadde ai cambiavalute con l’avvio dell’euro. Perché movimentare i soldi (dal trasporto alla sicurezza), ha un costo elevatissimo: circa 10 miliardi l’anno. “La guerra è appena iniziata - ha dichiarato Giuseppe Zadra, direttore generale dell’Abi - il primo passo sarà incentivare l’uso del bancomat attraverso l’accumulo di punti per spese sotto i 50 euro. E perché non prevedere una detraibilità fiscale per i pagamenti effettuati senza contante”? È la proposta azzardata che Zadra lancia al governo. Ma forse sarebbe già qualcosa la detraibilità dei costi della carta di credito.
Eliminare il cash d’altra parte è propedeutico alla guerra all’evasione. In Francia i pagamenti ai professionisti non possono essere fatti in contante se superano i 100 euro. In Italia il limite è di 1000, fino al giugno 2007, che scenderanno a 500 l’anno dopo. I 100 euro inizialmente previsti per ora sono accantonati. Scoglio duro quello degli autonomi. Perché se i negozianti si sono arresi i professionisti nicchiano. “Sono pochissimi quelli che hanno un Pos”, spiega Domenico Santececca, direttore centrale Abi. E convincerli non sarà facile. “Riteniamo di avere vita più facile con i commercianti - aggiunge Zadra - perché un negozio si sceglie per la convenienza, un medico per la fiducia”.
Con la pubblica amministrazione i problemi sono altri perché si tratta di un moloc composto da 8mila comuni, migliaia di enti, ospedali, tribunali, ognuno con centinaia di sportelli e un proprio tesoriere. Quella che si annuncia è una guerra di trincea, che l’Abi ha tutta l’intenzione di vincere, anche perché il confronto con il resto del mondo è desolante (vedi tabelle). “Il punto - spiega Zadra - è chiarire agli italiani che pagare con il Pos è gratuito, sia che si spendano 50 euro o cinque”.
E la sicurezza? “Nel 99% dei casi vengono restituite al cliente le somme sottratte con fa frode”, assicura Domenico Santececca. L’oblio delle banconote è dunque vicino? Sembra proprio di sì. Le banche d’altra parte ne hanno tutto l’interesse: un cassiere fermo allo sportello a contar soldi costa un euro al minuto.

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